mercoledì 28 agosto 2013

ogni tanti decenni...


Ogni tanti decenni - chissà perché - c’è qualcuno – chissà chi – che butta un sasso o meglio, un masso nella grande palude in cui si dibattono gli uomini da quando la storia è  storia.  I cerchi sono grandi all’inizio e ci vuole del tempo perché si ristringano e, quando arrivano al focolaio centrale, è guerra.  Così sono cominciate le guerre del XX secolo, preparate da lontani, quasi insensibili,  segni premonitori.
Il XX secolo è ricco di esempi degli orrori che produce la guerra,  sono lì a disposizione di chiunque, tra i più brutti della storia dell’umanità:  la Shoah, piuttosto che Hiroshima e Nagasaki, piuttosto che My Lai, Pol Pot, Halabja, Sbrenica,  9/11, e i massacri in Africa e altrove.  Oggi la Siria,  con la foto su tutti i quotidiani mondiali,  di un neonato in mezzo ai tanti corpi delle vittime dell’attacco chimico.  Spine non rimovibili nel cuore. Fotografie che rimangono scolpite nella mente per sempre. Si potevano evitare o fanno parte della natura connaturata dell’uomo? Della sue specie unica?
E’ una domanda che chiede una risposta.  Non è di natura etica, piuttosto di sopravvivenza bell’e buona su questo nostro pianeta sublunare, pieno di armi, di tecnologie  e di interessi contrastanti di tutti tipi.  La risposta non la possono dare i tiepidi rappresentanti dell’Occidente e tanto meno gli arrabbiati del mondo islamico dove la cultura della morte è diventata prevalente.  Il cancro  si estende a vista ormai, per ignavia da una parte, per fanatismo dall’altra.  Dov’è la soluzione?
Essendo di formazione storica, sono stata sempre pragmatica.  Ho sempre pensato che la Storia è un tessuto di tragedie e che le guerre finiscono per esaurimento, con vincenti e perdenti, non necessariamente dalla parte del giusto, né gli uni né gli altri.  Ma – da stupida – mi sono sempre chiesta se gli uomini non possano mettere da parte la loro volontà di potere – economico, finanziario, religioso o quant’altro – e ragionare, semplicemente ragionare.   Forse, bisogna dirlo, sono smentita dal fatto che l’Occidente, pur avendo fatto enormi progressi in questo senso, non ha fatto scuola. Ha decolonizzato a enormi spese, ma non è bastato per la pacificazione.  Il problema anche in Occidente si è fatto più perverso e invasivo, e ha inquinato le sue tradizioni e il suo tessuto sociale, così come i suoi invadenti costumi non hanno fatto altro che infiammare le tradizioni specifiche - traviandole - del suo avversario principale che è l’Islam.

 Scontri inevitabili.  Pare di sì, a questo punto.  Scontri di civiltà? Mah... Sicuramente scontri di cultura, ma neanche questo è una ragione sufficiente.  Oggi, ho avuto l'impressione che siamo arrivati al focolaio centrale dei centri concentrici dove comincia la guerra. Fa paura.