Mio figlio, quando era piccolino, alla notizia della morte di Khomeini, mi disse "mamma, adesso quando lui arriverà lassù, chiederà dove Allah, dove Allah?
Non so se c'è Allah, non so se questi dell'ISIS lo troveranno lassù quando toccherà a loro morire. Non so se, sempre che ci fosse, Allah festeggerà questi suoi adepti, dediti al massacro. Spero invece, sempre che ci sia, che li punisca nella misura dei loro peccati. Chissà?
venerdì 20 marzo 2015
lunedì 9 marzo 2015
Anche le civiltà devono morire?
Non si accaniscono solo
contro gli individui in carne e ossa, quelli dell'SIS, ma anche contro i
reperti di una delle più antiche civiltà al mondo, quella della Mesopotamia,
che non appartiene solo a quelle regioni, ma a tutti noi, mussulmani e non
. C’è da chiedersi quali siano le
loro motivazione. Perché non se la
prendono con gli splendidi siti islamici che abbondano in quelle regioni? E’,
dunque, un partito preso contro
tutto ciò che non è islamico? E
perché i vertici della religione mussulmana non si ribellano né alle stragi di
migliaia di esseri umani inermi, né a questo ultimo scempio? Perché non alzano una voce forte e dura
contro questi selvaggi senza cuore e senza passato, che dovrebbero
rappresentare solo se stessi? Perché non usano lo strumento potentissimo della
Fatwa che è servito loro in occasioni assai meno rilevanti. Quale è il loro metro di giudizio? Che altro ci vuole perché si decidano a
condannare questi atti? Così come stanno le cose, il silenzio colpevole delle
gerarchie religiose islamiche di tutto il mondo è un atto di connivenza che sancisce
le azioni dell’ISIS. Sancisce
questa ossessione della morte e della distruzione e convince il resto del mondo
che l’islam è questo, solo questo.
E che non solo l’ISIS, ma l’Islam tutto va combattuto.
Si va quindi di male in
peggio.
Iscriviti a:
Post (Atom)