Non nel senso di paria
dell’India e delle sue caste, tutta’altro.
Intoccabili perché irremovibili,
non punibili, non licenziabili.
Chi sono? Sono gli statali italiani
di ogni livello.
Questo stato di assoluta
eccezionalità consente loro una protezione blindata in termini economici.
Consente la loro proliferazione
senza limite in termini clientelari.
Consente loro di stare fuori da
ogni regola meritocratica e quindi il
quiete vivere in tutti i
sensi: uscieri che vagano a frotte
nei corridoi delle istituzioni, ferrotranvieri, vigili urbani, addetti
sanitari, ben pagati e sicuri del
loro destino, qualunque cosa facciano o non facciano.
Numerosissimi: sarebbero in
larga parte ridondanti in un sistema che funziona.
E poi parlamentari che godono
d’immensi privilegi fino alla morte, e lasciano spesso le aule semi-vuote
perché hanno altro da fare, di più lucrativo o di più divertente. Magistrati che non devono rendere conto a
nessuno delle lungaggini che provocano e degli errori che commettono, e
procedono tranquilli sull’autostrada dell’anzianità. Di esempi ce ne sarebbero tanti. altri Uno fra tanti: il capo dell’INPS che,
secondo la graduatoria dell’OCSE,
è primo in lista dei più pagati funzionari pubblici del mondo, con $ 650000
l’anno.
Tutto ciò a scapito del buon
funzionamento della cosa pubblica e della tasca del contribuente, mal servito,
ignorato, spesso maltrattato e comunque super-tassato. Considerato inesistente dagli
Intoccabili.
A fronte, i dipendenti del
privato i quali sono anche loro
molto protetti dalla vigente e inossidabile cultura garantista, ma vivono per
forza gli alti e bassi delle proprie aziende e devono dimostrare la propria
efficienza in un ambiente competitivo.
Licenziabili loro, seppure
con tutte le garanzie del caso.
Non si tratta di equiparare il
secondi ai primi, bensì l’esatto contrario. Alcuni principi dovrebbero essere inderogabili per entrambi,
per chiunque, senza eccezione:
l’equità, la responsabilità, la meritocrazia, l’efficienza. Tutti parametri che possono assicurare
il buon funzionamento del sistema Italia e la sua crescita.
E’ evidente: chiedere alla politica di cominciare
con togliere la non-licenziabilità dei dipendenti statali, è come chiederle di
rinunciare al proprio vivaio
clientelare e elettorale, oltre che alle comode poltrone. E’ chiederle di scalare l’Everest, o di
fare hara-kiri. Non lo farà.
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