martedì 24 settembre 2013

E' cinese



Per il comune cittadino italiano, è cinese la questione del finanziamento ai partiti, dell’IVA a 22% , dell’IMU , la storia dell’Alitalia e della Telecom, la mancanza di intervento sulla spesa pubblica dove ci sarebbe tanto da tagliare, la mancanza di ogni iniziativa fiscale a favore del lavoro, specie dei giovani, il mancato rimborso da parte del pubblico del suo debito verso le aziende che aspettano da tempo, da molto tempo di essere pagate per lavori e servizi che hanno effettivamente dato. Di una politica fiscale che penalizza i più poveri, i pensionati, tanto per dire . Insomma di una politica di rilancio del Paese.

Il comune cittadino non capisce.  Ma il comune cittadino è fuori dal cerchio magico del governo, dell’amministrazione pubblica, delle consulenze e delle pensioni d’oro, delle rigide regole della UE e ancora di più dalle intricate necessità dei partiti.  Non ha le stesse priorità, il comune cittadino. Non capisce che il governo metta la marcia in avanti e subito dopo indietro, su questioni essenziali, palesemente essenziali, che i partiti mettano avanti le loro beghe interne  avanti all’interesse del Paese.
Quando non si capisce il cinese, non si capisce nulla.  E’ semplice così.

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