Almeno per quanto riguarda la Siria, sarà problematico
questo G20. Obama ha avuto il consenso
del Congresso e ha vinto una mezza battaglia che, a dire di molti, si trasformerà
presto in totale disfatta. David Cameron
ha perso la sua battaglia nel parlamento inglese e non parteciperà al castigo
militare di Assad e forse sarà per il meglio.
François Hollande, il più agguerrito assertore dell’intervento in Siria,
aspetta a vedere se il parlamento
francese lo farà intervenire, ma sembra proprio di no o, al meglio, di nì, poca
roba insomma, per lui personalmente, uno schiaffo. Putin, ieri totalmente
contrario a ogni ipotesi di attacco aereo sulla Siria, oggi più malleabile, mentre
si prepara al G20 dove sarà difficile sostenere l’uso di armi chimiche da parte
del governo siriano.
E l’ONU? Maestra di
saggezza, pare, e di prudenza. Anche
maestra d’ ignavia ormai abituale, in
gran parte dovuta alla preponderanza di nazioni asiatiche/africane che
sospettano dell’Occidente e delle sue motivazioni. Comunque l’ONU non partecipa
al G20 e quindi può tenere le sue carte strette ancora per un po’ di
tempo. Non è improbabile che, alla fine,
dia ragione a Assad contro i ribelli che si trasformeranno tutti in esponenti
di Al Qaeda, poveri loro.
In verità, nessuno sa su quale piede danzare. Attaccare o
ammonire o porre embarghi? Boh… Nessuno
sa come evitare errori irreparabili e questo fa la forza di Assad, come avant’ieri
di Hitler.
Al G20, si parlerà solo di questo. Assad avrà la prima pagina, in ultima pagina
tutti gli altri problema del pianeta. Assad avrà vinto per davvero...
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