E’ stata aggredita di nuovo una sede della Cisl a Roma. Bonanni, sempre molto pacato, parla di uno squadrismo estraneo al mondo del lavoro. E ha ragione. La gente che lavora, o che non può più lavorare a causa della crisi, ha ben altre gatte da pelare. Detto questo, lo squadrismo non è da sottovalutare anche se, almeno per ora, è minoritario. Ben presto potrebbe prendere il sopravvento. Le rivoluzioni, che sono per lo più inutili e dannose, hanno usato e strumentalizzato gli squadristi che si consideravano ed erano considerati come la punta di diamante del cambiamento. Per Lenin erano essenziali, Mussolini gli usava senza scrupolo, Hitler gli ha istituzionalizzati, in Iran i pasdaran sono presto diventati i pilastri del regime islamico, così come in Afganistan i Taleban che hanno perso il potere ma lo stanno per riprendere. Sappiamo quale cambiamento hanno portato quelle rivoluzioni.
Gli squadristi possono diventare l’arma di regimi potenzialmente pericolosi e tendenti alla tirannia, non certamente democratici. Emergono in tempi difficili e torbidi, prevaricano con la violenza a danno della gente comune che subisce e si piega senza potersi difendere. In società fragilizzate e disorientate, riescono facilmente ad avere la meglio, e ciò preannuncia conseguenze assai più ampie. Guai a considerarli un fenomeno isolato e, per questo, facile da circoscrivere. Hanno un forte effetto di trascinamento per la paura che incutono, la gente finisce per accettare, per inneggiare e seguire, salvo poi tornare indietro quando le condizioni lo consentono. Sul momento (vedi la partita Italia-Serbia), o sulla lunga durata (comunismo, fascismo, islamismo). Guai a non difendere le difese naturali della società, la sua salute psicologica, politica, economica dalla quale nasce la sua capacità di reagire
Nessun commento:
Posta un commento