Ho sempre avuto il brutto vizio di sottolineare (a matita!) i passaggi che m’interessano in un libro. Il libro che sto leggendo ora, dovrei sottolinearlo tutto. In realtà, è un libro piccolo piccolo, ma il contenuto vale quanto un’enciclopedia. Un’enciclopedia mentale, quella di Ernesto Galli della Loggia. Il titolo è “Tre giorni nella storia d’Italia” (Il Mulino, 2010). I tre giorni sono il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma, il 18 aprile 1948 con la vittoria della Democrazia cristiana sul fronte delle sinistre, il 24 marzo 1994, con l’affermazione di Silvio Berlusconi. Giornate di grande valenza storica di per sé? No. Piuttosto, tre crocevia in cui di volta in volta il Paese Italia poteva imboccare una strada piuttosto che un’altra e, scegliendo bene, arrivare alla meta, ossia a una vera democrazia liberale . Non lo ha fatto. Galli della Loggia ci spiega perché, dandoci gli antefatti, il contesto, gli sviluppi e le conseguenze.
Non posso sottolineare tutto il libro, ancora meno parafrasarlo. Non gli renderei giustizia. Meglio che ognuno lo legga per conto suo, purché con grande cura, a cominciare dall’introduzione. L’autore ci racconta la storia vera, di cui ha raccolto tutti i fatti, rimettendoli insieme senza alcuna sapienza ideologica, ma con l' oggettività e l'acutezza che gli conosciamo. La storia vera ripercorsa da uno storico vero.
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