Sono stata anch’io fra i novemilioni di spettatori di Fazio e di Saviano l’altra sera, quando Fini e Bersani sono stati invitati a leggere le loro filastrocche intrise di spaventevole perbenismo. A quante pietose, retoriche, banalità, si può arrivare per ingannare il popolo bue? Su di loro, meglio calare un pietoso velo, facevano bene a rinunciare. Di Saviano, ho ammirato e gradito la capacità narrativa e la indubitabile scienza mafiologica, così come avevo apprezzato a suo tempo “Gomorra”, grande, forse unico, libro di questo giovane di talento. Però ho temuto e temo la sua necessità di conformarsi e quindi di lasciarsi strumentalizzare, se non altro da un sistema mediatico malato che non può che diluire e corrompere qualsiasi capacità critica. Una speranza in meno, quando tanto si invoca forze nuove, giovani, non inquinate?
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