lunedì 6 dicembre 2010

Un po’ di relax


Giorni frenetici di lavoro, viaggi, incontri.  Meno male che ci sono stati due film abbastanza eccezionali a trasformare serate che, normalmente, si chiudono alle nove con un "io vado su a leggere", perché non c'è niente da vedere.
Il primo, chissà perché molto criticato ovunque dagli esperti del cinema,  è "The Concert" di Mihaileanu.  Un ex-direttore d'orchestra, una vera star del Bolshoi, cacciato trent’anni prima  per aver fatto suonare degli ebrei, è decaduto al rango di semplice inserviente nel grande teatro.   Viene a sapere di un concerto che deve tenersi al Chatelet di Parigi.  Convinto dell'incapacità dell'orchestra ufficiale, compie un atto di pirateria appropriandosi del fax d'invito e dell'occasione.  Raduna i suoi ex musicisti ebrei, tutti più o meno sbandati, fornisce loro documenti di espatrio fasulli e in qualche modo riesce a farli giungere a Parigi, dove ha convinto il teatro del Chatelet che sono loro la vera orchestra del Bolshoi.  Non racconto il resto, per non guastare la festa a chi non lo ha ancora visto.  Una trama implausibile, zeppa di gag e di personaggi scatenati,  un senso di vitalità debordante, grazie anche al grandioso Concerto n.35 di Tchaikovsky:   Mihaleanu riesce a farci passare due ore di puro piacere e anche di emozione.  Che altro si può chiedere a un fim?
L'altro film è "Einstein and Eddington" di Philip Martin.  Di un genere tutto diverso.  Appassionante racconto di come la teoria della relatività ha trovato la sua dimostrazione grazie a uno scienziato inglese, Eddington, durante la prima guerra mondiale.  Il rapporto tra due uomini molto diversi,  intralciati da un conflitto che li obbliga a essere nemici, seppure accomunati dalla scienza e dalla intima opposizione alla guerra, è descritto con sobrietà e risulta per questo avvincente.   La dimostrazione  fa passare un brivido nella schiena.   Gli asini come me che non hanno mai capito la teoria della relatività  qui possono cominciare a capire.