venerdì 31 maggio 2013

Pronto?


Pronto?  C’è qualcuno?  Qualcuno che possa prendere decisioni in questo Paese? 

Sentivo, stamattina presto, il dibattito di diversi giornalisti a proposito della legge elettorale, della mancata sentenza in materia da parte della Corte costituzionale che si era espressa in modo informale tempo fa, senza però arrivare a conclusioni definitive.  Secondo qualcuno di questi giornalisti, la Corte costituzionale toglierà lo sbarramento e finiamo nel proporzionale. Punto e a capo.  Un altro  dice che Enrico Letta era partito in quarto sull’argomento, ma che ora ha rallentato l’andazzo e si chiede perché.  Un altro ancora dice che Renzi, a dispetto della sua dichiarata propensione per il maggioritario alla francese, sta mettendo i bastoni fra le ruote di Letta che è pure del suo stesso partito, e questo per una sua volontà di potere personale.  Poi c’è Grillo che inveisce e insulta tutti, ivi compresi i suoi prescelti di ieri, e impedisce ai suoi in parlamento di prendere parte al normale svolgimento dei lavori.

C’era molto da sperare con Letta.  E’ giovane ed è persona intelligente.  Capisce i problemi perché ci ha riflettuto sopra seriamente, non parla a vanvera ed è capace di decidere in modo equilibrato.  Ma sin da ora, sin dall’inizio del suo governo si può dire, ha avuto le mani legate.  Oggi è praticamente paralizzato.  Lo osteggiano a ogni passo .  In modo meno rissoso, più garbato, ma ugualmente micidiale.  Non succederà nulla.  Torneremo a votare a ottobre, con il porcellum o il proporzionale che sia, certamente con un’astensione ancora  più elevata. Una nuova elezione non può cambiare la brutta cultura e le brutte abitudini della nostra classe politica.  Semmai peggiorerà la qualità democratica del nostro sistema.

E  dunque, ogni decisione su qualunque materia è rimandata ancora una volta, mentre il Paese deperisce e rischia di finire nel caos.  Ci siamo vicini.

mercoledì 29 maggio 2013

dice Grillo



Dice Grillo….

Oggi dice Grillo che lo sfavorevole risultato del Movimento Cinque Stelle nelle recenti elezioni municipali è “colpa degli Italiani”.  In questo Grillo non differisce  dagli altri partiti che spesso hanno dato la colpa agli italiani somari, retrogradi, poco avveduti.   Invece ci sarebbe da pensare che le scelte degli italiani riflettono sempre il loro senso di responsabilità e il loro autonomo giudizio sulla classe politica che li governa.  Almeno in occasione del voto, unico momento della vita democratica in cui contano qualcosa, essi dimostrano di sapere quello che vogliono e che hanno il diritto di esprimere liberamente.  Dare loro del somaro ecc.  è una mancanza di rispetto nei loro confronti che, rare volte, dà esiti positivi.  Non credo che farà bene a Grillo e al suo Movimento, come in passato non ha fatto bene ad altri partiti. 

Del resto, se è vero che una parte del Movimento Cinque Stelle in parlamento si accinge a creare un gruppo indipendente, vi è un segnale sicuro dello sgretolamento del partito di Grillo che, sin dall’inizio, ha seminato zizzania, confusione, per non dire odio.  Cose che non pagano perché vanno contro il buon senso che gli italiani hanno sempre dimostrato.  Il grosso successo del Movimento nei mesi passati non è stato altro che un moto di protesta contro la cattiva qualità della classe politica nel suo insieme e del suo pessimo modo di gestire il Paese, pessimo perché sempre inquinato dai secondi fini di ciascuno, individui e partiti, piuttosto che dall’interesse generale.  Neanche in questo Grillo si distingue dagli altri.

venerdì 10 maggio 2013

Ve lo dicevo io...







Ve lo dicevo io che, se non cambiano gli atteggiamenti di fondo che hanno caratterizzato gli ultimi venti anni di politica, qualsiasi nuovo governo sarà destinato al fallimento, e gli sforzi del Presidente della Repubblica a ricreare unità nel Paese saranno stati invano.

Sta succedendo.  Sotto l’apparente concordia da Grande Coalizione,  vi è un vulcano in ebollizione.   L’indice visibile ne è l’inopportuno ritorno in campo della magistratura contro Berlusconi.  La magistratura avrà tutte le ragioni, ma ha anche tutto il tempo che vuole per colpirlo, almeno che il suo intento non sia sbarazzarsi dell’uomo politico.  Con grande cecità, tralascia il fatto che il Paese ha bisogno di riprendere a vivere.  Non serve distruggere Berlusconi adesso, anche perché rappresenta una grossa fetta dell’elettorato.  La sua definitiva disfatta non farà risorgere l PD, devastato dai propri errori e contraddizioni.  Servirà solo a riaccendere il “tutti contro tutti” - già sta accadendo - con conseguenze poco prevedibili.   

Enrico Letta appare già in trappola.  Ha parzialmente ceduto sull’IMU, forse la mossa più conveniente perché il gettito di quest’imposta non è immenso e se ne può fare a meno.  Cederà anche su cose più importanti?