domenica 24 gennaio 2010

Il processo breve?

Forse a Calogero Mannino (diciassette anni trascorsi prima dell’assoluzione) oppure ai 6 membri della giunta comunale di Subiaco (vent’anni prima dell’assoluzione) sarebbe sembrato tale. Ma, a dirla tutta, il processo breve proposto dal ddl del governo non appare particolarmente breve: sei anni per i reati con pene previste fino a 10 anni (sei anni e mezzo con le ultime modifiche, più un aumento di due anni e tre mesi in caso di nuove contestazioni del pm, una storia infinita). Abbastanza per spezzare, se non distruggere, una vita. Se poi, la sentenza definitiva è l’assoluzione… Meritoria la clausola del risarcimento. Ma su quale bilancia si pesano le vite spezzate e con quale tariffario si risarciscono?

Nessuno può dire con assoluta certezza che le lungaggini siano colpa di giudici fannulloni. Bisognerebbe avere i dati. I più, come me, non ne dispongono . Ci vuole la verve polemica, l’acume, la cultura giuridica di Marco Travaglio per poter giudicare, e le sue ferree certezze . E tuttavia credo ci sia fra la gente il senso che manchi al sistema giudiziario italiano uno strumento che assicuri non solo i tempi brevi, ma anche l’equità di giudizio agli imputati e l’oggettività necessaria ai giudicanti. In America esiste il Grand Jury che risponde direttamente al dettame costituzionale del V Emendamento* . Il Grand Jury lavora a monte dei tribunali e delle procure. E’ une giuria popolare che non fa parte dell’establishment giudicante, non ha un presidente e, in caso di reati gravi, deve decidere se esiste reato e quindi la necessità di procedere. L’accusa prevale sulla difesa (che è presente). Può decidere anche su sole prove indiziarie. Regole dure per assicurare che il processo si faccia dove occorre. E tuttavia l’imputato può avvalersi per la propria difesa del Quinto Emendamento al quale questa Corte deve riferirsi in assoluto. Garanzie per tutte le parti in causa. Equilibrio e saggezza.

Niente di simile in Italia. Anzi, c’è sempre il rischio che le storture esistenti si estendano subito a qualsiasi strumento nuovo venga predisposto, prima o poi anche al processo breve. Sindrome da padre eterno di chi non tollera contraddittorio. Inquinamento da ideologia, da esposizione mediatica, da bramosia di potere e ambizioni politiche, da uno spirito di corpo che rende di fatto intoccabile e quindi non punibile il mondo della giustizia, qualunque siano i suoi errori e le sue disattenzioni. Con grave danno per gli imputati che spesso si chiamano Signor Nessuno, e per molti giudici che lavorano seriamente (ricordate Carnevale?).

*No person shall be held to answer for a capital, or otherwise infamous crime, unless on a presentment or indictment of a Grand Jury, except in cases arising in the land or naval forces, or in the Militia, when in actual service in time of War or public danger. U.S. Const. Bill of Rights Am. V.

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