sabato 26 novembre 2011

Un'orchestra inaffidabile

                                                         
                                                      €uro


Aspetti centrali della crisi

A livello Euro:

( un’orchestra inaffidabile)

Il concetto stesso di Stato si associa, di necessità, a quello di Governo (il Principe) che ha il potere di “batter moneta”. In tempi recenti, (XIX secolo) il Principe ha visto contrapporre al suo potere arbitrario, una serie di limitazioni e tra queste anche in quello di batter moneta. Sono nate così le banche centrali, con una relativa autonomia di “governance”, ma che hanno mantenuto l’obbligo di “prestatore di ultima istanza” alle necessità finanziarie dello Stato.
La nascita dell’Euro e della Banca Centrale Europea, nel quadro della Comunità “quasi federale “, presenta alcune importanti anomalie rispetto al consolidato binomio, Stato- Banca Centrale, conseguenza del fatto che, per l’appunto, la Comunità è un “quasi Stato”, ma non è uno Stato. Infatti, non sono state previste Istituzioni che possono operare da prestatore di ultima istanza, né Istituti in grado di finanziare sul mercato le necessità della Comunità o dei singoli Stati. Ciò ha come conseguenza che la Comunità può solo disporre di fondi fornitigli dagli stessi Stati (cessione di una % dell’IVA riscossa dagli Stati) e, a differenza di quanto potevano fare le banche centrali dei singoli Stati, prima della creazione dell’Euro, non può “emettere moneta” per affrontare situazioni di contingente inaffidabilità finanziaria di uno o più Paesi, che può derivare da:

    • Una crisi di liquidità del mercato finanziario internazionale (situazione esistente oggi) che induca una valutazione  più selettiva del rischio debito dei Paesi emittenti e un conseguente rialzo dei tassi di interesse richiesti a questi Paesi.

    • Inaffidabilità di un Paese che si trovi specificatamente, per malgoverno o cause eccezionali quali: eventi naturali o assestamenti sociali – instabilità politica (sommosse fino a cambiamenti traumatici del potere politico) in una situazione di maggior rischio percepito dai prestatori internazionali e non possa ricondurre, nel breve, gli eventi in un ordine considerato di affidabilità per il ripagamento del debito sovrano.

Per semplificare ed esemplificare, oggi, l’Euro, è paragonabile un’orchestra in cui ogni suonatore non può sbagliare la sua parte. Non vi è un direttore che possa sanzionare gli orchestrali disattenti o volutamente svogliati. (essendo i suonatori gli Stati, e il direttore la Commissione). Né è prevista una qualche misura che possa sostenere l’orchestrale che cade in malattia, con una cura somministrata solidalmente da parte degli altri componenti l’orchestra. Il direttore si limita a prescrivergli la ricetta per guarire (raccomandazioni della Commissioni o della BCE) e gli ingiunge di guarire presto perché, con la sua malattia, sta mettendo a rischio il concerto. Se non ha soldi per curarsi, al massimo, il direttore può farsi promotore di una colletta di solidarietà (come nel caso della Grecia, dell’Irlanda e Portogallo), ma se la deve cavare da solo. Nel caso di malattie gravi che domandano interventi pesanti e costosi (come nel caso dell’Italia), dove la colletta di solidarietà è chiaramente insufficiente, gli s’ingiunge di risolvere i problemi e basta, anche a costo di interventi mutilanti, che poi, verosimilmente,  metteranno a rischio anche la possibilità che possa tornare a suonare.

Oggi parecchi suonatori (Stati) sono in malattia, perché hanno ecceduto in bagordi o perché sono, da sempre fragili e vulnerabili, e non possiedono sufficienti anticorpi per resistere all’influenza “americana” originatasi a Wall Street e che, due anni fa, ha contagiato l’Europa.
Se non vogliamo che l’orchestra si sciolga occorre ripensare le regole improprie che hanno retto, fin qui, il funzionamento dell’orchestra.
Il direttore deve avere il potere di indirizzare i suonatori, controllando che lo spartito sia quello giusto (potere di definire la politica economica e di bilancio), deve avere un potere credibile di sanzione (potere politico federale) e deve assicurare agli spettatori paganti (la comunità finanziaria) che il concerto comunque si terrà e che il prezzo del biglietto pagato non sarà reso vano da qualche suonatore ammalato, svogliato o indisciplinato  (ruolo di prestatore di ultima istanza della BCE e possibilità di emettere titoli garantiti da tutti gli Stati – Eurobond-).
In buona sostanza l’Orchestra deve diventare una vera Orchestra (Federazione) e non una “Comunità” di suonatori, altrimenti ben pochi spettatori paganti saranno disponibili a dargli credito e comprare il biglietto (acquistare titoli dei singoli Stati)

Alla prossima …

Enzo Papi

Nessun commento:

Posta un commento