mercoledì 4 luglio 2012





Non sempre c’entra l’imponderabile

Sarebbe troppo comodo spiegare tutto così.  In Siria, le cose si spiegano diversamente.   Si spiegano per la selvaggia volontà di potere del Regime.  E’ da tanto che osservo con smarrimento la situazione siriana, al punto di non trovare i pensieri per pensarla e le parole per commentarla.  Capisco le ragioni geopolitiche della Russia e della Cina, e anche dell’Onu e dei paesi occidentali. ma c’è anche un punto di non ritorno da valutare.  Ed è valutabile nel numero insostenibile di torturati e di morti, da quando è cominciata la rivolta siriana.  C’è un punto in cui si deve dire basta.  Come fermare questa strage, non lo so.  Giustamente, in Occidente, non si vuole un altro intervento militare costoso e dagli esiti dubbi.   Ma quale altra soluzione a questo punto, se la Russia e la Cina continuano a sostenere un regime genocida e a prolungarne la vita a dispetto di ogni regola di convivenza?  Hitler non sarebbe stato sconfitto se l’Inghilterra non avesse preso il toro per le corna.  La Siria ha il più  importante tesoretto di armi chimiche esistente oggi.  E’ un autentico pericolo per la propria popolazione, per il Medio Oriente e per via di conseguenza per il mondo.  Ci vogliamo pensare.

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