martedì 28 settembre 2010

Sakineh di nuovo



Lapidazione (male minore, visto che colpisce solo l’adulterio), impiccagione che colpisce l’omicidio di cui Sakineh sarebbe colpevole, anche se lo ha confessato con ogni probabilità sotto tortura.  Comunque morte. Ahmadinedjad che (mente) dice all'ONU che la condanna non è stata comminata, il procuratore che dice quanto sopra (impiccagione piuttosto che lapidazione, evviva!), il portavoce del ministero degli esteri iraniano Ramin Mehman Parast che dice che la condanna non è ancora stata emessa. Condanna sì, condanna no… Continua il gioco alla disinformazione intorno a questa povera donna, e si innesta sul problema del nucleare.  Braccio di ferro tra il regime islamico che non vuole interferenze straniere  e (qualcuno del) governo che si rende forse conto che l’Iran si trova su una china precipitosa. Sakineh rischia di morire non solo per un delitto che non ha commesso ma per questioni internazionali di cui non è minimamente responsabile e probabilmente del tutto all’oscuro. Incredibile vicenda.  Siamo grati comunque che di Sakineh si parla ancora.  Forse qualcosa di buono ne verrà.

1 commento:

  1. Ancora una volta il web è lo strumento fondamentale per un tam-tam serrato e globale e per alzare la voce, una voce unica, globale, forte a sostegno dei diritti umani. Ogni battaglia singola diventa un simbolo. Sakineh è l'ultimo solo in ordine di tempo.

    RispondiElimina