lunedì 10 marzo 2014

Renzi, attento!

T come Tasse, non certo come Tagli
Allucinante, quanto si parla di tasse e mai di tagli alla spesa pubblica.  Si tengono davvero tutti per mano in parlamento, per produrre questo fiume di nuove gabelle a carico del cittadino, sotto forma di “Salva Roma”, di “Mille  Proroghe” – già il nome è pieno di significato.  L’inventiva in questo campo è oltre ogni aspettativa.  Passeranno alla storia come gabellotti – ben pasciuti e del tutto indifferenti alla sorte del popolino.  Dice Letta che ci sarà il panettone anche nel Natale del 2014.  Forse.  Sicuro che ci sarà tanto veleno di qui a lì.  Sicuro che avremo ancora sul groppone questa classe politica parassitaria, con l’immenso codazzo della sua clientela.  E’ come il virus dell’influenza, capace di mutare quanto basta per sopravvivere senza uccidere le vittime designate., o almeno lo credono.   Ma forse è troppo tardi .  Le vittime sono già allo stremo.  Finisce che morend,  ammazzeranno anche il virus.  Ma era proprio impossibile evitare questo?

L’avevo scritto a dicembre, questo pezzo, non so se l’ho postato. 

Questo segue con il titolo

 Renzi attento!
Monti è passato, Letta anche e non vedrà il panettone. Se non stai attento, non lo vedrai neanche tu.  Noi, men che meno. 

La verità è una:  o si taglia la spesa pubblica per ristabilire i conti, o si esce dall’Euro per tornare all’antico e collaudato sistema della svalutazione per far ripartire il Paese.  Con una tassazione sempre più selvaggia, si accontenta la UE, ma il Paese muore. 

Dicono che quei poveretti che lavorano nel pubblico – e che, a differenza dei dipendenti privati , non possono essere licenziati – tengono famiglia.   E gli altri, tutti quelli che non fanno parte del pubblico?  Aumentano il PIL anche loro, ma con il proprio lavoro. Producono ricchezza vera, non servizi inesistenti.  Nessun autista degli autobus romani, nessun bidello (nel mio paesino, ce ne sono sei nella scuola elementare, sessant’anni fa ce n’era uno solo nella stessa scuola, assai più popolata), nessun portantino, nessun usciere del parlamento o dei ministeri,  nessun vigile urbano e – andiamo avanti – nessun PM, nessuno dei tanti consulenti statali/regionali/municipali dalla paga d’oro  accetterebbe il lavoro - troppo faticoso - che fanno gli artigiani, o i dipendenti dell’industria e dell’agricoltura o i commercianti, o i pescatori, o i ristoratori ….  Tengono famiglia anche questi e rischiano oggi la disoccupazione,  giacché la tendenza in questo Paese è di tagliare la testa all’idra imprenditoriale.  L’obbiettivo sembra davvero la distruzione  dell’attività produttiva con una tassazione sempre più  di vorace; con leggi sul lavoro incomprensibili giacché restringono la disponibilità di posti; con una burocrazia asfissiante a dire poco, la quale risponde a dei reg/ddl/norme, legge n…. confusi, insensati, velleitari, che piovono dalla UE, dallo Stato nazionale, dalle Regioni, dai Comuni e via dicendo, sempre più  rigidi a ogni gradino.  Con relative sanzioni per chi trasgredisce, disubbidisce o non riesce a pagare. 

Negozi, ristoranti, aziende agricole e artigiane chiudono ogni giorno, le industrie scappano, i giovani pure. Chi resta  non spende, non compra, non consuma neanche beni essenziale.  Il cerchio si chiude. 

Ci stanno riuscendo:  fra poco l’Italia sarà un grande prato verde, magarì con le margherite, dove potremo, in mancanza d’altro, pascolare insieme alle mucche e alle pecore. 
Renzi, mi senti?  Non è più tempo di ruzzare e neanche di proclami.  E’ tempo di fare, fare, fare,  punto.



  



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