venerdì 16 gennaio 2015

La liberazione delle due ragazze italiane prigioniere in Siria




La liberazione delle due ragazze italiane prigioniere in Siria

Sono felice per loro ma, in qualità di contribuente, ho alcune cose da dire:

Capisco che queste due ragazze abbiano voluto fare del bene, ma lo potevano fare a casa, senza andare così lontano.  E in modo sprovveduto, in un paese così a rischio dove, peraltro,  grazie all’Islam, le donne sono considerate esseri inferiori e quindi spendibili.

Naturalmente ISIS che ha un grande senso dei propri interessi ha capito bene il vantaggio che poteva trarre da questa situazione e, con molto giudizio, l’ha trascinata nel tempo fino a farla diventare insopportabile per il governo italiano. 

Il governo italiano ha ceduto pagando un riscatto di 12 milioni di Euro (o dollari che siano).  Questo, nel nostro Paese, dove l’essenziale per vivere manca a molti pensionati, molti disoccupati, molti ammalati gravi che non ricevono le cure essenziali per mancanza di strutture sanitarie adeguate.  Questo riscatto è non solo incomprensibile ma anche imperdonabile.  Perché è un riscatto, perché è un atto di sudditanza politica del governo italiano all’ISIS, struttura terroristica fuorilegge in tutto il mondo e ben nota per i suoi metodi assassini.   

C’è da sperare che non ci saranno più bravi volontari per la Siria e per altre zone a rischio della stessa risma.  Che non ci sarà più bisogno di riscatti milionari  provenienti dalle tasche dei contribuenti.  Che il governo ammonirà una volta per tutte chiunque abbia di queste buone intenzioni che sarà solo nelle sue magnifiche imprese e che dovrà badare a se stesso.

Per ora, i membri del governo e della stampa continuano nelle loro giubilanti dichiarazioni di vittoria, davanti a telecamere e giornaliste.

Svegliamoci….

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